I farmaci che usiamo per il dolore sono molti, alcuni sono quelli che comunemente si assumono per i dolori passeggeri come il mal di testa o altri disturbi di lieve entità, che per fortuna come insorgono spariscono in breve tempo.
Questi farmaci sono i fans o antinfiammatori non steroidei, alleati indiscussi di disturbi transitori ma che non è possibile utilizzare per molto tempo perché possono causare gravi disturbi e danneggiare organi come i reni, lo stomaco, e il fegato.
Per i disturbi come il dolore cronico, che invece durano per tempi prolungati, si utilizzano farmaci diversi che agiscono con meccanismi differenti e che non si limitano a inibire l’infiammazione per spegnere il dolore
I farmaci per il dolore cronico sono diversi e bisogna individuare quello giusto per ogni determinato disturbo, oppure la giusta combinazione al minimo dosaggio possibile che dia beneficio e minori effetti collaterali.
Questi farmaci appartengono alla categoria dei farmaci oppioidi, antiepilettici, antidepressivi e anestetici locali e sono in grado di agire direttamente a livello del sistema nervoso e bloccare le vie del dolore.
I farmaci hanno sempre effetti collaterali?
Tutti i farmaci agiscono nel nostro organismo, e possono avere effetti collaterali. Spesso però se il farmaco è assunto inizialmente ad un basso dosaggio l’effetto collaterale non è avvertito, o passa in poco tempo, lasciando solamente il beneficio sul dolore.
Sei inizio l’assunzione del farmaco lo devo proseguire per sempre?
È fondamentale ricercare la causa del dolore. Una volta rintracciata, bisogna agire per risolverla.
Il farmaco, se usato tempestivamente, ci può aiutare a evitare l'instaurarsi di circuiti che causano la cronicizzazione del dolore.
Altrettanto tempestivamente va sospeso quando non più indispensabile.
Oggi la medicina integrata mi consente di combinare più saperi e tecniche per individuare la cura più adatta ad uno specifico problema e, soprattutto, ad ogni singolo paziente.
I farmaci dunque possono certamente rappresentare una componente importante, e spesso fondamentale, della terapia ma grazie alla medicina integrata potranno essere utilizzati a dosaggi più bassi, e quindi con minori effetti collaterali, perché associati ad altre tecniche idonee al caso specifico.
Le sostanze nutraceutiche sono molecole naturali, spesso endogene (cioè che il nostro corpo produce naturalmente) e che possono entrare a far parte della terapia per il dolore, integrando i farmaci e le eventuali altre tecniche in atto.
Queste sostanze possono essere anche i micronutrienti che l’alimentazione odierna, fatta soprattutto di cibi industriali elaborati, non ci fornisce. Ciò può portare a condizioni di “carenza nutrizionale nascosta” che a sua volta può causare disturbi e patologie croniche spesso accompagnate da dolore. Per prevenire questo, è possibile integrare la dieta con sostanze naturali come Vitamina D, Omega3, Magnesio, Selenio, Zinco, Vitamine del gruppo B e molte altre.
Per la gestione del dolore è fondamentale la personalizzazione della terapia e avere più armi a disposizione consente di dare ai pazienti risposte sempre più precise.
I nutraceutici sono sicuramente un’arma a nostra disposizione!
Le sostanze nutraceutiche agiscono sugli stessi recettori dei farmaci. Per esempio, con un’azione antinfiammatoria e/o antidolorifica, migliorano il dolore e spesso anche la causa che lo genera, magari consentendo di ridurre la dose dei farmaci da assumere.
Alcuni esempi:
Integrare queste sostanze “amiche” vuol dire agire sui meccanismi dei vari tipi di dolore e ridurlo agendo sulla causa, senza effetti collaterali, senza aggiungere altri farmaci e proteggendo il nostro microbiota intestinale: un altro alleato insostituibile nella lotta contro il dolore!